Riserva Naturale dei “Ciciu del Villar”, un bosco fatato

Il secondo fine settimana di Settembre abbiamo deciso di festeggiare la fine delle vacanze estive e di prepararci all’inizio della prima elementare per il piccolo bisonte con una bella gita fuori porta non lontano da casa. Ci siamo recati in Val Maira, a Villar San Costanzo (CN) dove si trova la Riserva Naturale dei “Ciciu del Villar”, detti anche “Ciciu ‘d pera”.

Sapete quanto ci piace scovare posti poco conosciuti ma assolutamente meritevoli. Almeno uno cerchiamo di infilarlo in ogni viaggio. Un esempio tipico è la visita al cimitero germanico in Normandia fatta durante il viaggio in camper a noleggio di quest’estate e del quale vi parleremo in un prossimo articolo (qui tutte le info per noleggiare un camper per la prima volta). Oggi vi vogliamo parlare di un posto favoloso (nel senso letterale del termine) non tropo lontano da casa, nel nostro bel Piemonte.

Ma partiamo dall’inizio: cosa significa questo nome particolare? “Ciciu” in piemontese significa pupazzo od omino, quindi il significato del nome della riserva è “pupazzi/omini di Villar”, anche conosciuti come pupazzi/omini di pietra (“Ciciu ‘d pera” dalla parola piemontese pera che significa pietra).

Ciciu del VillarCosa sono i Ciciu del Villar?

Si tratta di colonne di erosione, ovvero formazioni geologiche generatesi per effetto dell’erosione dell’acqua ed hanno la forma di enormi funghi di pietra. Hanno avuto origine circa 15 000 anni fa, dopo l’ultima glaciazione. Praticamente, con i secoli, l’erosione dell’acqua su questo versante della montagna (chiamato costa Pragamonti) ha scavato profondamente il terreno ma non è riuscita a portare via il terreno al disotto di grossi massi, causando così la formazione di strutture a forma di fungo con il gambo di terra e la cappella di pietra (gneiss). Il loro colore rossastro è dovuto alla presenza, nel terreno, di ossidi ed idrossidi di ferro.

La cosa interessante di questo fenomeno è che si rinnova sempre in un processo infinito. Infatti, quando un ciciu perde il cappello per qualche motivo (ad esempio per una scossa di terremoto o perché l’acqua è finalmente i riuscita a fare il suo lavoro), la colonna di terra che rimane inizia lentamente a disgregarsi mentre un nuovo fungo di pietra inizia a formarsi dove il cappello di roccia si è depositato al suolo.

Come dice un volantino della riserva, i ciciu “rappresentano una performance romantica ed artistica della natura”, unica al mondo nel suo genere. L’impressione quando ci si trova nella riserva naturale dei Ciciu del Villar è esattamente quella di essere in un bosco magico, popolato di creature fatate che, a seconda della fantasia di ciascuno, possono essere i ciciu stessi oppure possono abitarvi dentro. A me piace pensare che siamo stati al cospetto di giganti dormienti che, ogni tanto, si svegliano e cambiano forma e posizione.

Ciciu del VillarLa Riserva naturale dei “Ciciu del Villar”

La Riserva Naturale dei “Ciciu del Villar” si estende per 64 ettari, si trova nel comune di Villar San Costanzo (CN) e può essere esplorata tramite due sentieri. Il più lungo richiede circa 2 ore e mezza ed è chiamato sentiero escursionistico, l’altro è lungo poco più di un chilometro e mezzo e prende il nome di “Ciciuvagando”. All’interno della riserva, istituita nel 1989 sono stati censiti circa 400 ciciu, il più alto dei quali è di ben 10 metri.

Noi abbiamo scelto il percorso “Ciciuvagando” lungo il quale si trova la maggior parte delle formazioni. Ci sarebbe piaciuto molto fare il percorso più lungo ma il piccolo bisonte aveva male ad un ginocchio. Purtroppo, non è stato in grado neanche di percorrere tutto il sentiero “Ciciuvagando” che abbiamo, quindi, percorso Adriana ed io alternativamente mentre l’altro stava con lui (circa 45 minuti con salita fino ad un punto panoramico sulla valle). Per fortuna le formazioni più spettacolari si trovano in un punto non lontano dalla partenza del sentiero ed è riuscito a vederle senza problemi.

Ciciu del VillarE’ stato emozionante camminare in mezzo a questi giganti che sembrano abitanti di un bosco delle fate. Ci è davvero piaciuto molto soprattutto perché il sentiero porta proprio in mezzo ai ciciu che possono quindi essere visti da vicino e ci si può godere la sensazione di essere sovrastati da questi “esseri” enormi! Altri, invece, sembrano nascondersi alla vista e li si vede spuntare tra le piante un po’ più discosti dal sentiero avendo, così, la sensazione di essere circondati ed anche un po’ spiati dalle creature magiche che abitano il bosco.

Lungo il percorso, poi, ci sono dei tipici casotti in pietra all’interno delle quali tabelloni esplicativi raccontano la flora, la fauna, la geologia e le leggende di quest’area.

La leggenda dei “Ciciu ‘d pera”

Leggende, sì, perché, al di là dell’arida realtà dei fatti, ben tre storie spiegano in modo più colorito cosa sono i ciciu.

Una dice che sono persone trasformate in pietra dalle “masche”, le streghe piemontesi. Secondo un’altra i ciciu altro non sono che le masche stesse pietrificate. Una terza, più interessante leggenda, è legata al martirio di San Costanzo che, secondo la tradizione, sarebbe avvenuto qui. San Costanzo, soldato romano della legione tebea, fu ucciso da altri soldati romani per via della sua fede cristiana. Si dice che urlò ad alcuni soldati inseguitori: “Avete il cuore di pietra e pietra diventerete!” e loro si trasformarono nei ciciu.

Non lontano dalla riserva si trova anche un complesso benedettino, dichiarato Monumento Nazionale, dedicato proprio a San Costanzo. Si tratta di uno dei complessi di architettura romanica più importanti del cuneese e tra i più antichi a livello europeo.

L’aspetto “fatato” del bosco e le leggende che vi girano attorno non fanno che rendere più affascinante questo posto per cui, se vi trovate in Piemonte, questo è un luogo meno conosciuto di altri ma assolutamente da non perdere!

La Riserva Naturale dei “Ciciu del Villar” è aperta tutto l’anno e dev’essere particolarmente suggestivo visitarla quando i funghi di pietra sono ricoperti di neve.

Ciciu del VillarCosa fare nel circondario

Oltre all’abazia benedettina di cui abbiamo già parlato, a poca distanza, in località Santa Brigida, è possibile sperimentare usi e costumi dei nostri antenati longobardi presso il Parco Cannetum dove storici ed esperti guidano i visitatori alla scoperta della storia, della quotidianità di quei tempi e della natura circostante.

Per gli amanti dello sport e delle escursioni, a Villar San Costanzo è possibile passeggiare su percorsi naturalistici, fare trekking, equitazione, bouldering, downhill, mountain bike, parapendio e deltaplano. C’è anche un ponte tibetano lungo 70 metri ad un’altezza di 20 metri sul fiume. Lo si può attraversare sia a piedi che in bicicletta.

Purtroppo l’infortunio del piccolo bisonte (ed i tempi ristretti) ci hanno impedito di visitare il complesso benedettino ed il Parco Cannetum così come di provare qualcuna di queste attività. Le terremo per una prossima visita!

Se siete interessati all’archeologia sperimentale, ci siamo già imbattuti in un luogo simile al Parco Cannetum che, però, non è pensato per il pubblico quanto piuttosto agli studiosi di questa disciplina. Ne abbiamo parlato qui.

Ciciu del VillarInformazioni utili:

Sito: http://www.ciciudelvillar.areeprotettealpimarittime.it/

Costo: L’ingresso alla riserva costa 3 Euro a persona (bambini gratis).

Dove si trova: via Ciciu, 43, 12020 Villar San Costanzo (CN)

Periodo di apertura: Tutto l’anno.

Servizi: Presso la Riserva Naturale si trova un bar con area pic-nic, un parco giochi per i bambini ed un piccolo centro visitatori (chiuso al momento del nostro passaggio.

Parco Cannetum: http://www.parcocannetum.it/

Associazione Turistica Pro Villar: Per informazioni ed organizzazione di visite guidate http://www.provillar.it/

4 Risposte a “Riserva Naturale dei “Ciciu del Villar”, un bosco fatato”

    1. Non è molto conosciuta ma questa riserva naturale, seppur di dimensioni ridotte, merita sicuramente una visita.

  1. Bella questa riserva naturale! Ci sono stata anch’io un paio di anni fa e confermo che l’ambientazione fabiesca rende la passeggiata molto suggestiva. Io ho partecipato ad una visita guidata e ricordo che, nel trovarmi al cospetto di questi “funghi” di pietra, ho pensato alle case (ingigantite) dei puffi. Da cuneese, non posso che unirmi a voi nel consigliare una visita ai Ciciu! 🙂

    1. E’ vero, potrebbero essere anche case dei puffi! E’ proprio vero che questo posto scatena la fantasia!

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