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Questa volta vi portiamo a Pisa e vi presentiamo l’itinerario che abbiamo seguito per visitare in un giorno la città con il nostro bimbo.
ANTEFATTO: Stiamo per partire per una vacanza alla scoperta della Gallura. Il traghetto partirà da Livorno ed il viaggio in auto per raggiungere l’imbarco e la traversata in nave saranno lunghi. Temiamo di fare una traversata da incubo perché il bisontino, quando è stanco, tende ad essere peggio di un poltergeist. Soluzione? STREMARLO!!! Funziona sempre. Ma un’attività stremante fine a se stessa è uno spreco di energia: meglio far qualcosa di figo. Decisione presa. Partenza al mattino, tappa a Pisa per la giornata e traghetto la notte. FINE ANTEFATTO.
Quando si fa qualcosa si cerca sempre di farla al meglio. Nel “fai da te” cerchiamo di mettere tutta la nostra abilità manuale e, magari, il nostro senso estetico. Nel partecipare ad un concorso quando sappiamo benissimo di avere ben poche speranze, ci spremiamo fino al midollo per vendere cara la pelle e poterne uscire, comunque, a testa alta. Spesso la perfezione è considerata il livello minimo accettabile, soprattutto da chi è un po’ maniacale come mamma Adriana.
Tuttavia, nell’osservare ad esempio una persona o un paesaggio, non è la perfezione quella che colpisce. Quello che ti fa trattenere il respiro, avere un tuffo al cuore, ricordare per sempre un luogo o innamorarti perdutamente di quella persona che hai visto solo di sfuggita alla fermata del tram è l’esatto opposto. E’ l’imperfezione, l’imprevisto, quel “ciò che non ti aspetti” che distrugge l’idea preconcetta di bellezza che avevi in testa e che, quindi, inconsciamente eri pronto ad applicare a ciò che stavi per vedere.
Ed invece no! Eccolo li’ quel particolare che ti fa esclamare … vabbè, ognuno scelga la sua espressione preferita.
A volte si tratta di dettagli apparentemente insignificanti, che magari consciamente non notiamo nemmeno ma che il nostro cervello cattura al volo. Che sia la curva gentile del collo della donna della tua vita punteggiata da un neo malandrino, il modo in cui il sole si riflette su una vecchia vetrata la cui superficie non è più liscia, l’ergersi spavaldo di un Monadnock laddove il resto del paesaggio è perfettamente piano, il bello quasi sempre spunta dove non lo si aspetta.
A Pisa, invece, il dettaglio è macroscopico e conosciuto da tutti. Sappiamo perfettamente a cosa ci riferiamo ma non il piccolo bisonte che mai aveva sentito parlare di torri che non sono dritte. Glie l’abbiamo spiegato una sera giocando con il Lego. Aveva fatto una torre piuttosto alta, non aveva incastrato bene i mattoncini e la torre sembrava più una banana che altro. Inutile dire che, appena tolte le mani, il frutto del suo ingegno si è rovinosamente “spatasciato” per terra con sua massima delusione. Curioso com’è, prima di ritentare la costruzione ha voluto sapere perché è caduta. Così abbiamo fatto vari esperimenti con tipi diversi di costruzioni, pendenti in modo diverso e poi siamo passati agli esperimenti “su cavia umana”.
- Dritto come un fuso, piedi uniti, se mi spingono cado facilmente
- Dritto come un fuso, piedi alla larghezza delle spalle, se mi spingono da davanti o dietro cambia poco ma se mi spingono di fianco sono molto più stabile. E allora?
- Dritto come un fuso, gambe larghe, se mi spingono da davanti o dietro continua a cambiare poco ma se mi spingono di fianco sono molto MOLTO più stabile. URCA!
- Dritto come un fuso, gambe larghe e ginocchia piegate, se mi spingono da davanti o dietro continua a cambiare poco (uffa) ma se mi spingono di fianco chi mi smuove più? FIGATA!
- Gambe larghe e ginocchia piegate ma non più dritto come un fuso bensì un po’ più bananiforme come la torre di lego. Ora cosa succede? Questa volta proviamo a prevederlo senza fare l’esperimento… Riusciamo ad immaginarlo? Dopo, chiaramente, occorre conferma sperimentale che è anche più divertente
A questo punto l’assist era bello pronto: “Ma lo sai che ci sono torri che sono storte come la tua eppure non cadono?”. Faccia perplessa per un attimo, poi si illumina: “Voglio vederla!”. Taac! Interesse creato. Si parte!
Itinerario per visitare Pisa in un giorno a piedi con i bambini
1. Piazza dei Miracoli
Abbiamo iniziato proprio dal luogo che ha acceso il desiderio in Daniele ma arrivandoci da una posizione (porta di Santa Maria) in cui la torre fosse visibile ma leggermente coperta dagli altri edifici, in modo da fargli assaporare meglio la scoperta e fargli notare meglio la pendenza. Ora ha imparato come ha fatto ad inclinarsi così, cos’hanno cercato di fare i costruttori per rimediare e perché sta in piedi (non c’è alcuna magia né influsso divino anche se nei lavori fu coinvolto l’architetto Diotisalvi, ma un ben noto principio di fisica). Daniele ha anche dato una sua personale spiegazione che trovate nel video che trovate qui sopra.
La magnificenza di questo patrimonio UNESCO è ben nota ma non cessa mai di colpire. Oltre alla torre è possibile ammirare il Battistero più grande d’Italia con le numerose sculture di Nicola e Giovanni Pisano e dedicato a San Giovanni Battista, la Cattedrale romanica di Santa Maria Assunta in stile pre-rinascimentale che custodisce un gigantesco mosaico di Cimabue nell’abside, il Camposanto Monumentale, il Museo delle Sinopie, la Fontana dei Putti, il Vaso “del Talento” che Giulio Cesare donò alla città.
Visitare tutto richiede molto tempo e non è economico, tuttavia con i biglietti cumulativi è possibile risparmiare abbastanza. Noi, a causa di un considerevole ritardo alla partenza da casa, siamo arrivati ad ora di pranzo e Daniele non avrebbe retto un museo. Di conseguenza, dopo le immancabili foto sciocche con lo sfondo della torre abbiamo deciso di visitare la cattedrale per la quale l’ingresso è gratuito. Bisogna comunque recarsi alla biglietteria del Museo delle Sinopie per prenotare la visita che avviene ad un orario prestabilito. Il nostro turno sarebbe toccato a metà pomeriggio quindi abbiamo proseguito lungo il nostro itinerario per poi ritornare più tardi in Piazza dei Miracoli.
2. Piazza dei Cavalieri
Piazza dei Cavalieri era il cuore del potere politico di Pisa. In centro vi si trova la statua di Cosimo I de’ Medici e la circondano numerosi edifici di pregio quali la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri progettata dal Vasari, il Palazzo della Carovana (anch’esso del Vasari) che attualmente ospita la Scuola Normale Superiore di Pisa (tappa obbligatoria per papy), il Palazzo del Consiglio dei Dodici che era costituito da dodici membri dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano ed il Palazzo dell’Orologio nel quale è annegato ciò che rimane della Torre della Muda dove fu imprigionato il conte Ugolino della Gherardesca con figli e nipoti la cui vicenda è narrata anche da Dante nella Divina Commedia (visite guidate gratuite su prenotazione per massimo 25 persone a visita. Per info: https://www.sns.it/torreugolino).
3. Borgo Stretto
Borgo Stretto è un po’ la “via dello struscio” di Pisa. E’ percorsa da comodi portici e ricca di negozi e caffè ed ammantata di un clima che riporta ai tempi antichi. I pisani lo chiamano semplicemente “il Borgo” ed attraversa il nucleo della Pisa antica con i suoi palazzi del XIV e XV secolo. Al termine dei portici in piazza del Pozzetto si può ammirare un tabernacolo in legno con una copia di un’opera di Nino Pisano, la Madonna dei vetturini. Di interesse anche la Chiesa di San Michele in Borgo del 1016.
Daniele si è divertito molto a sfrecciare per i portici con la sua biciclettina senza pedali. Durante una sosta ci ha anche dato la sua personale versione del motivo per cui la torre di Pisa è storta che potete vedere nel video.
4. Tuttomondo, il famoso murale più grande d’Europa di Keith Haring
A pochi metri dalla stazione ferroviaria si trova la chiesa di Sant’Antonio appartenente al convento dei frati “Servi di Maria”. Nel 1989 Keith Haring dipinse sulla sua parete posteriore una delle sue ultime opere: il murale Tuttomondo, il più grande d’Europa. L’opera è dedicata alla pace nel mondo e Daniele ne è stato affascinato. Delle le 30 figure rappresentate, quelle che lo hanno colpito di più sono state l’uomo con il televisore al posto della testa e la mano “in cui ciascun dito è un signore o una signora”, parole sue!
Le “panchine ondulate” poste di fronte ed il piccolo parco giochi dall’altro lato della strada sono serviti per un momento di relax prima di ripartire e correre di nuovo in Piazza dei Miracoli per la visita alla cattedrale. Qui abbiamo avuto un “piccolo incidente idraulico” sul quale sorvoliamo…
5. I lungarni
Percorso nuovamente Borgo Stretto abbiamo fatto l’immancabile passeggiata sulle sponde dell’Arno (non abbiamo risciacquato panni, però). Il pomeriggio andava lentamente concludendosi ed abbiamo potuto ammirare il fascino di questa parte di Pisa con l’approssimarsi del tramonto la cui luce fa risaltare il colore dei palazzi che si affacciano sul fiume. Rimanendo a Pisa solo un giorno non abbiamo potuto visitare nessuno dei principali edifici storici della città che qui si affacciano come il Palazzo dei Medici, il Palazzo Toscanelli e la Chiesa di San Matteo in Soarta.
Tuttavia ci sarebbe piaciuto entrare in un gioiellino piazzato ove uno non penserebbe mai: la Chiesa di Santa Maria della Spina che dal 1333 ha ospitato la reliquia di una spina della corona della crocifissione di Gesù (ora spostata nella chiese di Santa Chiara). Questo edificio è un gioiello gotico proprio sulla sponda del fiume in Lungarno Gambacorti. L’ingresso è di soli 2 Euro ma sfortunatamente al nostro arrivo era già chiusa quindi non abbiamo potuto che ammirarne l’esterno.
6. Campanile di San Nicola
Ritornando verso il parcheggio ormai distrutti ci siamo fermati a far vedere al bisonte che la Torre di Pisa non è l’unica torre pendente di Pisa. Questo Campanile è attribuito a Nicola Pisano ed ha pianta ottagonale. Data l’ora e la fame questa è stata solo una breve sosta prima di trovare una piazzetta tranquilla in cui mangiare un boccone di cena per poi raggiungere il parcheggio scambiatore e concludere la giornata.
WHERE DO WE GO NEXT?
Informazioni utili (Aggiornate a Giugno 2019):
Parcheggi Gratuiti: Per fortuna non abbiamo avuto problemi di parcheggio in quanto a Pisa, in zona stadio, ci sono diversi parcheggi scambiatori completamente gratuiti. Noi ci siamo recati in quello di via Pietrasantina che offre anche un servizio di trasporto pubblico per raggiungere Piazza dei Miracoli alla modica cifra di 1 Euro con frequenza di 10-15 minuti. Tuttavia Piazza dei Miracoli si trova ad appena 1 km circa quindi abbiamo deciso di fare una bella passeggiata (il percorso è ottimamente segnalato ma, comunque, basta seguire gli altri turisti…).
Visita alla Torre di Pisa: L’ingresso non è consentito ai bambini con meno di 8 anni ed è consentito fino alle 21:30, ad orari prefissati. Poiché ci può essere parecchia coda, se vi fermate in città fin dopo cena, potete sfruttare gli ultimi ingressi della giornata dove spesso non c’è alcuna attesa. Il biglietto costa 18 Euro e non sono previste riduzioni.
Attrazioni della Piazza dei Miracoli: Con un unico biglietto cumulativo da 8 Euro è possibile visitare il Battistero, il Camposanto Monumentale ed il Museo delle Sinopie. Altrimenti esistono i biglietti singoli. L’accesso alla cattedrale è gratuito ma occorre comunque ritirare in biglietteria il biglietto con indicato l’orario della visita. Il Museo dell’Opera del Duomo è, invece, chiuso per restauri mentre il Palazzo dell’Opera del Duomo ospita mostre temporanee ed è aperto sono in occasione delle mostre.
Dove mangiare: noi, fidandoci dei consigli ricevuti dagli abitanti della zona ed avendo i minuti contati, ci siamo lanciati sullo street food provando i fantastici panini con la salsiccia toscana del “Gusto Giusto” (via Borghetto 33). Decisamente approvati!
Fruibilità da parte dei bambini: Il centro storico di Pisa è principalmente pedonalizzato quindi non ci sono particolari problemi. Dato che le distanze sono grandi per un bambino piccolo e che, in un giorno, i tempi sono inevitabilmente stretti, noi abbiamo optato per il doppio mezzo di locomozione: la bicicletta senza pedali in legno che gli ha consentito di sfrecciare in totale libertà, di stancarsi di meno, divertirsi di più e non rallentare troppo gli spostamenti ed il passeggino leggero sul quale caricare bisonte e velocipede quando le energie sono venute meno. Grande idea! (Giusto per non farci mai riconoscere, abbiamo dimenticato la bici appoggiata ad una parete in Piazza dei Miracoli. Panico conseguente. Rapida corsa sui nostri passi e recupero del pericoloso oggetto probabilmente già adocchiato dalla solerte vigilanza sempre pronta a cazziare i turisti che pestano le aiuole).
Vi è piaciuta la nostra mini guida per visitare Pisa in un giorno con i bambini? Beh, questa era solo la prima parte della vacanza. Continuate a seguirci in Sardegna!