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Dopo la visita alle Stevns Klint, le scogliere in cui si può vedere lo strato sedimentario scuro dovuto ai resti delle polveri immesse in atmosfera dal meteorite che ha causato l’estinzione dei dinosauri, il nostro viaggio in Danimarca continua. E’ il momento di riempirsi gli occhi con un altro patrimonio UNESCO decisamente spettacolare: le Møns Klint.
Møns Klint – Come arrivare
Le Møns Klint (scogliere di Møn) si trovano nell’isola di Møn, nella Selandia del sud. Si raggiungono in circa un’ora e mezza di macchina dalla nostra tappa precedente alle Stevns Klint. Rispetto a Copenhagen, si trovano a circa 140 km a sud.
Sono un sito UNESCO, quindi strepitose per definizione ma la strada che le raggiunge è, di per se, una piccola meraviglia.
Se avete seguito il nostro viaggio in Danimarca e letto gli altri post, sapete già che ci siamo trovati ad affrontare l’estate più calda che il “paese più felice del mondo” abbia mai sperimentato, con 35 gradi tutti i giorni e mai una goccia di pioggia (salvo rare eccezioni).
La Danimarca è un paese nella cui economia in cui l’agricoltura non ha un peso moto elevato. Si stima, infatti, che appena il 2,5% della popolazione lavori in questo settore e la percentuale di PIL (Prodotto Interno Lordo) relativo alle attività di agricoltura e pesca è ancora minore (1,6%, secondo i dati di StatBank Denmark).
Nonostante ciò, l’impressione che si ha attraversando in lungo ed in largo l’intero paese come abbiamo fatto noi, è esattamente opposta.
Il territorio, fondamentalmente pianeggiante, è interamente coperto da campi di grano (quasi esclusivamente), intervallati da boschetti e punteggiati ovunque dalle enormi torri degli impianti di produzione eolica di corrente elettrica. Vi lasciamo immaginare la poesia pura di trovarsi ad attraversare un territorio del genere nel periodo della raccolta del grano.
La strada che porta alle Møns Klint ricade in pieno in questa descrizione e, se possibile, accentua ancora maggiormente questi caratteri. Ci siamo trovati ad attraversare paesaggi di una dolcezza che non riesco nemmeno a descrivere a parole, in totale silenzio, senza quasi nemmeno una a macchina. Circondati solamente dal soffio della brezza e dall’ondeggiare delle spighe mature nei campi.
Nel pomeriggio, quando il sole si avvia al tramonto, il colore dorato dei campi imbionditi è una cosa da togliere il fiato ed abbiamo macinato parecchi chilometri in totale silenzio, rapiti da ciò che avevamo intorno. Molto spesso ci siamo fermati ma, per non rovinare tutto, abbiamo scattato ben poche foto e, quelle che abbiamo fatto, non rendono assolutamente l’idea.
Ci siamo sentiti davvero fortunati.
Tra l’altro ci siamo resi conto di aver fotografato solo campi in cui il grano era già stato tagliato. Evidentemente gli altri erano troppo belli per rovinare il momento scattando foto…
Trattandosi, però, di strade spesso secondarie e dalle discutibili indicazioni, quando il GPS ha iniziato a scioperare abbiamo rischiato di non raggiungere la meta e di rimanere senza benzina in mezzo al nulla. Ogni situazione ha il suo rovescio della medaglia.
Mai perdersi d’animo, però! Noi non ci affidiamo mai ad una sola risorsa, per qualunque cosa. Questo vale anche per il GPS. Nella fase di progettazione del viaggio e di studio della meta ci siamo rivolti all’ente del turismo danese che ha deciso di dare il suo amichevole sostegno al nostro progetto fornendoci materiale e consulenza gratuita.
Una tra le cose che abbiamo chiesto ed ottenuto è una cartina stradale che coprisse l’intero paese, che ci aiutasse nella fase di progettazione del viaggio e ci venisse in soccorso sul campo. Grazie a ciò non siamo ancora fermi su qualche stradina verso le Møns Klint in attesa di qualcuno che ci porti al più vicino benzinaio…
Tenete anche conto che, quando sarete ormai molto vicini alla meta, la strada (chiamata Stensgårdsvej) diventerà sterrata (gli ultimi 3 km circa) e si addentrerà in un fitto bosco. Penserete di esservi persi ma non disperate: al termine della strada troverete il parcheggio del GeoCenter delle Møns Klint e sarete arrivati.
Møns Klint – Un po’ di storia
Le Møns Klint sono qualcosa di impareggiabile: scogliere bianche di gesso, famosissime in tutto il mondo, conosciute anche come “Meraviglia del baltico” che si tuffano a picco nel mare.
Sono lunghe circa 6 km e sono alte fino ad oltre 120 metri sul livello del mare. Le scogliere ed il territorio circostante costituiscono un parco protetto data la loro estrema delicatezza. Sono, infatti, formate da gesso molto friabile formato dai resti delle scaglie calcaree di miliardi di coccolitofori, creature microscopiche vissute sul fondo del mare oltre 70 milioni di anni fa ma che popolano i mari ancora oggi.
Per via dell’estrema pressione dei ghiacciai, il terreno venne compattato e “stropicciato” per scorrimento fino a formare delle colline. Quando, poi, il ghiaccio si fuse alla fine dell’ultima era glaciale, emersero le scogliere.
Poiché il mare continua ad erodere senza sosta le bianche pareti delle Møns Klint, è possibile trovare fossili di vario tipo. Purtroppo, però, la continua erosione causa anche soventi frane. Una di queste, nel gennaio 2007, causò la formazione di una penisola calcarea lunga ben 300m e, studiando le rocce precipitate, fu trovato un reperto a dir poco eccezionale: l’enorme dente di un Mosasaurus, un gigantesco rettile marino che poteva essere lungo fino a 17 metri ed era uno dei massimi predatori del suo ambiente.
Una piccola curiosità che, a noi che abitiamo sulle Alpi, fa parecchio sorridere: non moto lontano da qui si trova Aborrebjerg. Il nome magari non vi dirà niente ma, in realtà, è un posto molto caro ai danesi ed agli abitanti dell’isola di Møn. Si tratta, infatti, della “montagna” più alta della Danimarca, alta la bellezza di 143 m. Sì, avete letto bene: centoquarantatre…
Møns Klint – Come visitare il sito
Le scogliere ed il territorio circostante costituiscono un parco protetto che è possibile visitare, in ogni momento dell’anno, tramite appositi sentieri ben segnalati ed attrezzati.
All’arrivo della strada di accesso si trova il modernissimo edificio del GeoCenter dove la storia e la geologia di queste scogliere viene raccontata in modo coinvolgente anche per i bambini. Noi, però, abbiamo deciso di goderci la visita al sito senza visitare il centro anche perché, vista l’ora tarda, il museo era praticamente in chiusura.
All’esterno del centro si trova un piccolo parco giochi ad accesso libero ottimo per i bimbi in visita.
Nel 2013, l’accesso alle scogliere ed al territorio circostante per persone anziane, disabili e famiglie con passeggini è stato fortemente migliorato ed è stata inaugurata una passerella lunga 267 metri che percorre un tratto del ciglio delle falesie fino al punto panoramico chiamato Freuchens Pynt.
Ben 7 sentieri e diverse piste ciclabili consentono di visitare anche l’interno e l’intera oasi protetta. Dalla cresta delle scogliere è possibile scendere fino al mare in quanto, in diversi punti, sono state attrezzate delle apposite scalinate.
Noi abbiamo deciso di percorrere un tratto del sentiero numero 4, il cosiddetto Northern Circular Walk, lungo 2,7 km. Abbiamo percorso tutto il tratto a Freuchens Pynt ma non ci siamo avventurati oltre: il piccolo bisonte era già molto stanco dalla visita alle Stevns Klint e volevamo almeno tentare di scendere fino al mare, quindi era necessario risparmiare le energie rimaste.
Poco prima di raggiungere Freuchens Pynt, si raggiunge il punto più alto delle scogliere in questa zona (128 m perpendicolare sul mare). In passato le rocce qui presenti (sempre soggette a frane) formavano un taglio simile ad una sedia. La leggenda dice la regina delle scogliere era solita sedervisi e scrutare il mare quando suo marito, il re delle scogliere, era in navigazione in una delle sue spedizioni. Da qui il nome di Dronningenstolen (la sedia della regina).
Ritornati al GeoCenter, abbiamo intrapreso la lunga discesa verso la base delle scogliere. Il percorso è realizzato interamente con una scalinata di legno intervallata da punti di sosta per scattare fotografie e riprendere fiato durante la salita.
Non siamo scesi fino in fondo perché temevamo che il piccolo bisonte non ce la facesse a risalire. Era la fine della giornata ed eravamo tutti “spompi”. Abbiamo sceso oltre 400 gradini, neanche a parlarne di farli con il “dolce peso” sulle spalle in caso Daniele non ce l’avesse più fatta. Comunque ci siamo fermati nel punto di sosta considerato più panoramico e la vista, effettivamente, è stata davvero impagabile
Data l’esposizione ad est, il momento migliore per venire qui ed ammirare questi scenari assolutamente incredibili è la mattina con la luce dell’alba. Noi, pur sapendolo, non abbiamo potuto fare altro che capitarci nel tardo pomeriggio ma immaginiamo che lo scintillio del gesso bianco con la luce calda del sole nascente debba essere uno spettacolo impossibile da descrivere.
Già così, comunque, le scogliere sono talmente imponenti ed il loro colore così “perfetto” da rendermi veramente difficile il descrivere la sensazione di sorpresa ed ammirazione che abbiamo provato. E’ stata davvero una cosa che ci ha lasciati senza parole. Speriamo che le foto riescano almeno a rendere un po’ l’idea.
Se fossimo riusciti a scendere fino in fondo avremmo anche potuto cercare qualche fossile (qui si trovano molto facilmente), sarà per la prossima volta.
Abbiamo anche visto il falco pellegrino che nidifica su queste scogliere, non ci aspettavamo di poter fare anche un po’ di bird watching, ed invece… In questo senso, l’essere arrivati fuori dall’orario “consueto” per i turisti, ha garantito una visita più piacevole e massimizzato la probabilità di vedere i falchi.
Comunque il sapere di essere sorvegliati dall’alto dal più veloce animale vivente (che è un rapace e può superare anche i 380 km/h in picchiata) non è che ci rendesse poi così tranquilli…
Poteva andarci tutto liscio? Ovviamente no! Siamo riusciti a combinarne una delle nostre anche qui: abbiamo perso nel precipizio e tra gli arbusti il tappo dell’obiettivo di una macchina fotografica… Niente di grave, per carità ma ne avremmo fatto tranquillamente a meno.
Idem per quanto riguarda la cena: ora tarda, nei paesini tutto chiuso. Alla fine abbiamo deciso di tirare dritto e tornare a Copenhagen per poi mangiare in appartamento qualcosa di arrabattato alla veloce alle 10 di sera…
Vi raccomandiamo solamente di seguire attentamente le indicazioni e di non uscire dai percorso segnalati in quanto il terreno, come già detto, è soggetto a frane e può essere molto pericoloso.
In questo parco si possono fare una miriade di attività, dall’equitazione all’orienteering al campeggio libero e perfino dormire wild in apposti ripari (“shelter“) situati proprio a ridosso delle scogliere. Però alcune di queste attività richiedono permessi speciali da richiedere tramite il personale del GeoCenter.
Noi che non siamo Giacobbo, il permesso speciale non ce l’avevamo per cui ci siamo dedicati al nostro passatempo preferito in viaggio: il Geocaching, di cui magari vi parleremo in un prossimo articolo.
Informazioni utili
GeoCenter Møns Klint: http://www.moensklint.dk/geocentermoensklintuk.aspx
Ringraziamo VisitDenmark per l’amichevole supporto.
Sapevo di queste Isole, che in realtà sono forse ancora poco conosciute in Italia, ma non immaginavo fossero così belle. Peccato non averle incluse nel mio tour della Danimarca.
Non sono conosciute ma sono bellissime, ci siamo andati apposta per questo. Panoramici unici! Se ti capita di andare di nuovo in Danimarca devi assolutamente inserirle nel programma.
Wow che bei posti e che bella esperienza! E siete stati anche super fortunati con il clima.
Fin troppo, direi: abbiamo patito un caldo mostruoso!
E’ da tanto che desidero fare un viaggio in Danimarca, e mi salvo questo post per quando finalmente decideremo di andare…anzi, vado a leggere anche del resto del viaggio!
Che posti bellissimi!!
Allora continua a seguirci perché usciranno ancora altri articoli. Ed andateci, non ve ne pentirete!
che posto meraviglioso. che emozioni. complimenti davvero per come vivete la vostra vita e allevate i vostri figli nella libertà di viaggiare.
Grazie Sheila! A noi non sembra di fare nulla di particolare, siamo semplicemente fatti così. Mi fa piacere che riusciamo a trasferire con i nostri articoli le emozioni che proviamo nei nostri viaggi e ricevere i vostri feedback mi da una carica pazzesca!
La Danimarca mi affascina da sempre, ma ho visitato solo Copenaghen ed anche di corsa!
Spero di fare questo percorso naturalistico che mi pare davvero molto bello?
Alla fine avete dedicato un giorno intero?
Se ti capita di tornare in Danimarca visita questi posti perché meritano veramente. Noi abbiamo fatto il giro della giornata partendo da Copenhagen (e tornandoci) ed abbiamo visitato sia le Stevns che le Mons Klint. Però ci sono anche altri posti che, secondo me, sono assolutamente da vedere dal punto di vista naturalistico, ne parleremo nei prossimi post che (con calma) arriveranno.
Sembrano meravigliose. A parte il dover camminare in un bosco, che mi risulta complicato. Ma potrei anche trovare un mezzo adatto a spostarmi. Ci penso e mi organizzo. Nel caso ti contatto per farmi dare altre drittte sul posto 🙂
Se posso fare qualcosa ben volentieri. Quello che posso dirti è che, come ho scritto nel post, una parte per percorso sul ciglio è stato attrezzato per essere accessibile. Noi ne abbiamo percorso un pezzo ma, onestamente, le parti realmente accessibili erano pochine. Però c’erano tante deviazioni, probabilmente il percorso accessibile passava di una di queste. In caso forse è meglio contattare prima il Geo Center. Non mi risulta, invece, che ci siano punti di discesa attrezzati, dovrebbero essere tutti fatti solamente con scale.
Anche io viaggio cosí avere sempre doppia conferma per un percorso é una forma di sicurezzain piu. é ottimo per certi percorsi poco battuti avere la collaborazione degli enti del turismo per ulteriori aiuti! Siete dei veri viaggiatori non c´é che dire!
Grazie! Facciamo del nostro meglio. Avere sempre un piano B (ma anche C e D) è un must per noi e ci torna utile quasi sempre.
quando sono stata a Copenhagen avevo messo gli occhi su questo sito. Purtroppo ho dovuto rinunciare e, adesso, vedendo le tue foto e leggendo il tuo articolo, direi che farei bene a ritornarci! Per il tappo della macchina fotografica: tranquillo, sei in buona compagnia! Noi ne compriamo sempre alcuni di scorta… indovina un po’ perché? 😛
Complimenti per il blog simpatico e genuino!
Grazie mille Elena per i complimenti! Io se non semino sempre qualcosa in giro non sono contento… Se ti capita di tornare in Danimarca fai un salto alle Mons Klint ed alle Stevns Klint (che non sono lontane) e sicuramente non te ne pentirai.
Una zona che non conoscevo… queste scogliere bianche sono bellissime e molto suggestive!
In foto non rendono, sono davvero incredibili!
Le scogliere sono veramente strepitose,ma la vostra foto nel campo di grano è dolcissima!
Grazie! Dici che siamo meglio noi che le scogliere? Ho i miei dubbi…