La penisola di Grenen e l’abbraccio tra in Mar Baltico ed in Mare del Nord

Siamo nello Jutland del nord, l’estrema propaggine della Danimarca ed il nostro viaggio prosegue per raggiungere la penisola di Grenen (qui tutti gli altri articoli relativi al nostro on-the-road in terra danese). Un luogo simbolico che sogniamo da tanto tempo. Qui il Mare del Nord ed il Mar Baltico si uniscono in un abbraccio tanto suggestivo quanto pericoloso e noi ne siamo irresistibilmente attratti. Speriamo anche di poter entrare in acqua e mettere, come si dice, un piede di qua ed uno di là.

In viaggio verso il dito d’Europa

Partendo da Hjørring, dove abbiamo passato gli ultimi giorni in una bellissima fattoria (ne abbiamo parlato qui) e visitato il faro abbandonato tra le dune di sabbia di Rubjerg Knude (qui il nostro racconto del punto più iconico della Danimarca), ci dirigiamo verso la meta più a nord del nostro viaggio, la penisola di Grenen. Io la chiamo “il dito d’Europa” perché la sua forma mi ricorda una mano chiusa a pugno con un dito che indica là dove la nostra bussola personale punta costantemente: a nord.

Penisola di Grenen Mappa
Courtesy of © OpenStreetMap contributors, under licence CC BY-SA.

Non è il punto più a nord che abbiamo mai raggiunto ma è un posto dal significato particolare: qui il Mar Baltico ed il Mare del Nord si uniscono con questa lingua di sabbia a fare da separatore. Oltre questo punto, attraversando lo stretto di Skagerrak o, più semplicemente, Skagerrak (ovvero stretto di Skagen), ci sono Svezia e Norvegia. C’è in grande nord che tanto ci attrae e ci affascina.

Da Hjørring a Skagen, la cittadina che si trova quasi al termine della penisola di Grenen, sono pochi chilometri, meno di 60 passando per Hirtshals da dove parte il famoso traghetto Norröna che, in 36 ore, porta alle isole Faroe. Ed è subito Philip Pullman. Non vi dico quanto sia stata forte la tentazione di sconvolgere i pianti di viaggio ed imbarcarci. Andata e ritorno per due persone con auto al seguito e cabina privata con TV dovrebbe costare circa 450 Euro. A volte si paga di più per andare in Sardegna. Io ve lo dico, eh!

Ad ogni buon conto, resistendo alla tentazione, lasciata Hirtshals, raggiungiamo la strada nazionale numero 40 e la percorriamo fino al suo termine ove si trova un parcheggio gratuito in corrispondenza del piccolo museo dei bunker della seconda guerra mondiale e del Grenen Kunstmuseum (un museo/negozio d’arte), situato fuori dalla città di Skagen proprio in direzione della lingua di sabbia che stiamo cercando. Da qui in poi proseguiamo a piedi ma, volendo, si può pendere il famoso Sandormen. Ne parliamo più sotto.

La penisola di Grenen

Come abbiamo già detto, la penisola di Grenen (che in danese significa “ramo”) è la parte più settentrionale della Danimarca e termina con una lingua sabbiosa che punta verso nord/nord-est. La sua caratteristica è quella di rimanere sommersa solo da pochi cm di acqua. E’, quindi, possibile camminarci sopra, provare l’ebbrezza di entrare nelle acque di questi gelidi mari e mettere un piede nel Mar Baltico (che troverete alla vostra destra guardando verso il mare aperto) ed uno nel Mare del Nord (che si troverà alla vostra sinistra).

Penisola di GrenenNoi abbiamo anche avuto la fortuna di assistere ad un fenomeno caratteristico per cui le correnti dei due mari provocano onde in direzioni opposte che si scontrano su questa penisola. A causa di ciò le acque sono estremamente pericolose, la balneazione è vietata ed ovunque sono presenti cartelli che indicano il pericolo di morte.

L’area circostante alla penisola di Grenen è il luogo in cui è possibile osservare il maggior numero di specie di uccelli in Danimarca ed è un paradiso per i birdwatchers. Inoltre Grenen è uno dei posti migliori per vedere le foche.

Non è solo la nostra bussola personale che punta sempre a nord, per la quale raggiungere il punto di unione tra il Mar Baltico ed il Mare del Nord è un traguardo che sognavamo da tempo. Questi luoghi simbolici fanno parte dell’immaginario collettivo più o meno da sempre e l’arte, che è specchio della realtà, lo testimonia. Qui si stabilì Holger Drachmann (1846 – 1908), che fu uno tra i più famosi poeti e drammaturghi danesi del suo tempo. La sua casa ora è un museo visitabile.

Le spiagge di Grenen appaiono anche in molti lavori dei cosiddetti “pittori di Skagen”, una comunità di artisti scandinavi che, a partire dal 1875, si è riunita qui ogni estate fino alla fine del diciannovesimo secolo per immortalare la natura potente che, in piedi al termine della lingua di sabbia e sferzato dal vento, ti sovrasta completamente.

Penisola di GrenenSkagen ha da sempre ospitato una tra le più grandi comunità di pescatori della Danimarca ma il senso di pace che questi luoghi sanno instillare, ha reso la cittadina un ottimo posto per organizzare anche eventi sociali. Dunque i pittori di Skagen, pur rapiti dalla natura dei luoghi che dipingevano all’aria aperta imitando gli impressionisti francesi, immortalarono anche momenti dei loro stessi raduni restituendoci un po’ delle atmosfere della vita della borghesia nordeuropea del tempo.

Si possono vedere quadri che ritraggono questi luoghi presso il Grenen Kunstmuseum (museo d’arte di Grenen ove è esposta la produzione di Axel Lind). Il museo è ospitato nella casa che fu del pittore e si trova accanto al parcheggio dove si lascia l’auto. Al giorno d’oggi, a Skagen si svolge, nel mese di luglio, il più longevo festival musicale della Danimarca. Organizzato per la prima volta nel 1971 spazia dal rock al folk ed ospita band da tutto il mondo (qualcuna anche dall’Italia).

Visitare la penisola di Grenen con i bambini

Per raggiungere l’apice della penisola di Grenen, bisogna lasciare l’auto al termine della strada nazionale 40 presso il parcheggio gratuito. Da qui parte il famoso Sandormen (Sand Worm in Danese). Si tratta di una specie di grosso vagone con ruote enormi per muoversi più agilmente sulla sabbia, trainato da un trattore. Con un breve percorso porta direttamente là dove i due mari si incrociano. Questa è una soluzione molto comoda ma noi preferiamo arrivarci a piedi.

Penisola di Grenen SandormenIl percorso prevede di camminare semplicemente sulla spiaggia e richiede circa mezz’ora al passo di un bambino di 3 anni. Il piccolo bisonte, da vero avventuriero, lo percorre agevolmente ma, se fosse stato più piccolo, avremmo dovuto usare un marsupio perché un passeggino non può avanzare agevolmente bella sabbia. Dapprima passiamo accanto alla tomba del poeta Holger Drachmann, sepolto proprio qui tra le dune di sabbia.

Proseguendo costeggiamo alcuni bunker tedeschi della seconda guerra mondiale che facevano parte del cosiddetto “muro atlantico”. Il bunker situato accanto al parcheggio delle auto è stato trasformato in un piccolo museo chiamato Skagen Bunker Museum. Da qui in poi non abbiamo da fare altro che immergerci nella sabbia finissima di queste spiagge e percorrere tutta la costa fino ad arrivare là dove i mari si uniscono e dove le fantasie ed i sogni di molte persone, negli anni, si sono scatenate. Riusciamo anche a vedere una foca che si gode placidamente il bagnasciuga circondata dai turisti che, comunque, cercano di stare a rispettosa distanza per non disturbarla troppo.

Penisola di Grenen FocaSiamo a fine luglio e troviamo decisamente troppa gente per i nostri gusti. La penisola di Grenen, infatti, è una delle mete turistiche più popolari del paese, con circa 2 milioni di visitatori ogni anno, ed è facile trovare folla. Vale sempre il consiglio di arrivarci la mattina presto o il pomeriggio tardi per godersi la natura al meglio. Noi purtroppo questa volta non possiamo farlo ed è un vero peccato.

Dopo esserci immersi nelle acque (nemmeno poi così fredde, a dire il vero), aver consolato il piccolo bisonte che, emozionato dal vedere le onde che si infrangevano una contro l’altra arrivando da direzioni opposte, è finito sommerso da una un po’ più alta delle altre, decidiamo di fuggire dalla folla dei turisti. Ci addentriamo, così, un po’ nell’interno per fare una battuta di geocaching pensando di percorrere, per tornare alla macchina, la strada seguita dal Sandormen. Pessima idea: il nostro GPS smette di funzionale e non riusciamo a trovare la cache a cui stiamo dando la caccia. Il percorso del Sandormen, poi, è decisamente scomodo se fatto a piedi, brutto e per nulla panoramico. Molto meglio tornare sul lungomare seguendo lo stesso percorso fatto all’andata. A saperlo prima…

WHERE DO WE GO NEXT?

Nella tappa successiva andremo a Jelling per incontrare nuovamente la storia vichinga e vedere le famose pietre runiche. Ma di questo parleremo in un altro articolo.

Informazioni utili

Sadormen: https://sandormen.dk/en/

Skagen Bunker Museum: http://www.skagen-bunkermuseum.dk/

Grenen Kunstmuseum: http://galleri-grenen.dk/

Casa museo di Holger Drachmann: https://skagenskunstmuseer.dk/en/museums/drachmanns-hus/

Skagen Festival: https://www.visitdenmark.it/danimarca/pianifica-il-viaggio/skagen-festival-music-gdk600083

4 Risposte a “La penisola di Grenen e l’abbraccio tra in Mar Baltico ed in Mare del Nord”

  1. Un racconto di viaggio davvero interessante, in una zona d’Europa che non abbiamo ancora visitato. La Danimarca ha davvero molto da offrire. Ci hai davvero convinto a considerarla per un prossimo viaggio!

  2. Mi piace davvero molto questo itinerario e come l’avete vissuto e raccontato! Sembra davvero di essere lì con voi… speriamo di prendere spunto e di seguire le vostre orme… magari anche imbarcandoci… ☺️☺️☺️

    1. Grazie mille Paola! Vi auguro di poter visitare la Danimarca presto perché è un paese stupendo. Se vi servono altre info guardate gli altri articoli che abbiamo pubblicato sul nostro viaggio in Danimarca! Se poi riuscirete anche ad imbarcavi per le Faroe allora veniamo con voi!

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