Due settimane in Bretagna e Normandia in camper con bambini

Nell’estate della pandemia da coronavirus abbiamo avuto il privilegio di poter viaggiare lo stesso e nella maniera più sicura ovvero in camper. Vi abbiamo già raccontato della nostra esperienza e di tutto ciò che abbiamo imparato sul noleggio di un camper e sulla sua gestione in questo articolo. Oggi vi presentiamo il nostro itinerario di due settimane in Bretagna e Normandia in camper con bambini.

L’itinerario che descriviamo non è ad uso esclusivo per i camperisti ma può essere tranquillamente seguito da chi viaggia con altri mezzi o in modo tradizionale alloggiano in hotel o B&b. Noi, comunque, evidenziamo tutti i posti in cui abbiamo dormito con il camper fornendo le coordinate geografiche o l’indirizzo.

Come sempre abbiamo cercato di mettere insieme un itinerario molto vario, che contenesse tappe adatte al piccolo bisonte insieme a tappe più interessanti per noi adulti in modo da creare un viaggio a misura di famiglia.

Siamo partiti dall’itinerario descritto da Letizia Dorinzi nella sua guida per ViaggiAutori, per poi crearne uno a nostra misura tagliando e modificando in base alle nostre esigenze ed all’umore del momento, sfruttando l’assoluta libertà che solo un viaggio in camper ti può regalare.

Itinerario in Bretagna e Normandia in camper con i bambini – Introduzione

Raggiungere la Bretagna e la Normandia in camper

Il nostro percorso si è concentrato principalmente sulla Bretagna, con solo un terzo del viaggio dedicato alla Normandia (ma un terzo decisamente significativo). Abbiamo deciso di partire proprio dal dipartimento della Senna Marittima (Seine-Maritime) in Normandia per poi attraversare tutti i dipartimenti costieri che affacciano sulla Manica (escluso il Finisterre per questioni di tempo) e proseguire, sempre lungo la costa, fino nel Morbihan, sul Golfo di Biscaglia.

Il viaggio da Torino alla Normandia è lungo (sono la bellezza di 1000 km circa) e prevede l’attraversamento delle Alpi o tramite un traforo o tramite colli. Noi abbiamo scelto, per minimizzare i costi, di attraversare il confine tramite il colle del Moncenisio e di proseguire, poi, senza mai prendere l’autostrada.

Questa scelta è motivata dal fatto che le autostrade francesi sono costose e l’attraversamento del traforo del Monte Bianco ci sarebbe costato ben 62 Euro (corsa semplice). A questo proposito prestate attenzione alle dimensioni del vostro camper: se la sua altezza è superiore ai 3 metri, diventa addirittura 171 Euro (corsa semplice). Noi abbiamo scelto opportunamente un veicolo semintegrale la cui altezza è inferiore a questo limite proprio perché non sapevamo quale itinerario avremmo fatto e per provare l’abitabilità di questo tipo di mezzi. Anche le tariffe autostradali sono superiori se il mezzo è alto più di 3 metri.

In Francia il sistema di strade nazionali è eccezionale. Le strade nazionali sono quasi delle autostrade (quindi è possibile viaggiare senza troppi rallentamenti) ma sono completamente gratuite. Noi, in particolare, abbiamo percorso la N7 prendendola a Lione e proseguendo fino a Parigi. Ci siamo, comunque, fatti guidare da Google Maps che non sbaglia un colpo. Avevamo anche un GPS in prestito da mio fratello ma ci faceva fare strade assurde e perdere un sacco di tempo per cui è finito in un armadietto e lì è rimasto per tutto il viaggio.

Abbiamo valicato il confine passando il colle del Moncenisio verso ora di pranzo del primo giorno di viaggio ed abbiamo deviato salendo un po’ verso il colle del Galibier per trovare un posto con vista dove mangiare. Poi abbiamo viaggiato tutto il giorno ed il giorno successivo arrivando a destinazione a notte fatta. Da questo momento inizia il nostro itinerario in Bretagna e Normandia in camper con i bambini.

Noleggiare un camperDove sostare in Bretagna e Normandia con il camper

La Francia è la meta ideale per chi, come noi, è al primo viaggio in camper: quasi ogni paese ha un campeggio comunale (molto economico e con tutti i servizi) oppure un’area di sosta ed è pieno di posti dove fare sosta libera in totale serenità. Anche le aree dove fare il carico e scarico delle acque sono disseminate ovunque.

La Bretagna e la Normandia sono, quindi, il luogo perfetto per il primo viaggio in camper.

Noi non siamo amanti dei luoghi affollati e, per di più, abbiamo viaggiato in piena pandemia, quindi abbiamo fatto quasi sempre sosta libera per godere al massimo della libertà che il camper ti regala e stare più sicuri possibile. Per trovare le soste abbiamo usato alcune app per il cellulare. Abbiamo parlato di tutto nell’articolo con le informazioni su come noleggiare un camper.

GIORNO 1 – Étretat e l’elefante di pietra

Arriviamo ad Étretat (dipartimento Seine-Maritime) a notte inoltrata, parcheggiamo il mezzo nella piazza della stazione ferroviaria (parcheggio gratuito dalle 19 alle 9) e passiamo la notte. Al mattino dobbiamo spostarci perché, ci dicono, il parcheggio è consentito solo alle auto (non c’è nessun cartello ad indicarlo ma preferiamo evitare di iniziare il viaggio con una multa).

Troviamo posto appena fuori dal paese, a bordo strada poco oltre il campeggio municipale che, purtroppo, era al completo (carico e scarico 2€, accessibile anche dall’esterno del campeggio), in corrispondenza di un enorme parcheggio gratuito in erba per le auto. Il posto non è il massimo ma non siamo gli unici e non ci sono altre possibilità.

Il tempo di preparare qualche panino e via, ad assaporare il nostro primo assaggio di Atlantico fatto di cielo blu, vento forte, falesie bianche a picco sul mare e faraglioni. La falesia più famosa si tuffa in mare con l’aspetto di un elefante che, con la proboscide, si abbevera dalle acque della manica. Iconica davvero.

Torniamo al camper verso le 19, ripartiamo alla volta di Honfleur e ci fermiamo per la cena e la notte in un parcheggio tranquillo accanto ad una scuola (N49.401502°, E0.238538°).

Bretagna e Normandia in camper EtretatGIORNO 2 – Honfleur e Bayeux sulle orme degli impressionisti e del primo fumetto della storia

Honfleur si trova nel dipartimento del Calvados dove resteremo un paio di giorni. Decidiamo di lasciare il camper nel posteggio dove abbiamo dormito e raggiungiamo il centro in bicicletta. Sono solo due chilometri e mezzo tutti in discesa quindi li copriamo in una manciata di minuti.

Honfleur non può mancare in un itinerario in Bretagna e Normandia in camper con i bambini: case a graticcio ed in legno in mezzo ad architettura più recente, colori, barche che ondeggiano pigramente nelle placide acque del porto vecchio ed un bellissimo carosello del quale il piccolo bisonte riesce a scucirci qualche biglietto.

Ci lasciamo guidare dal caso gironzolando tra le vie colme di turisti del centro storico. Honfleur è proprio carina. Non perdetevi il bellissimo Vieux Bassin, ovvero il vecchio porto sull’estuario della Senna immortalato da pittori del calibro di Monet e la cattedrale di Santa Caterina costruita interamente in legno. Perfettamente conservata è tuttora in uso.

Bretagna e Normandia in camper HonfleurDopo qualche altro giretto per le vie è ora di riprendere le bici e lanciarci su per la ripida salita che ci riporterà al camper. Ripartiamo e raggiungiamo nel tardo pomeriggio Bayeux dove speriamo di poter vedere il famoso arazzo. (Sosta in parcheggio gratuito qui: 49°16’42.9″N 0°42’44.9″W).

Secondo gli orari che avevamo reperito online avremmo dovuto avere un paio d’ore per visitare il museo ove l’arazzo è conservato ma l’orario è stato ridotto e non siamo più riusciti ad entrare (ultimo ingresso alle 17:15, noi siamo arrivati con 15 minuti di ritardo). Il piccolo bisonte ci è rimasto male: fantasticava da tutto il pomeriggio sul primo “fumetto” della storia e ci teneva molto a vederlo.

Riusciamo comunque a visitare la cattedrale di Nostra Signora, consacrata nel 1077 alla presenza di Guglielmo il conquistatore.

Facciamo gasolio, carico e scarico e cena.

Terminiamo la giornata trovandoci uno spot in aperta campagna, lontano da fonti di inquinamento luminoso (N49.330746°, W1.039399°): abbiamo un appuntamento con la cometa Neowise che non possiamo mancare, pare che non tornerà prima di 6600 anni.

Noleggiare un camper
Il camper e la libertà di trovare i posti più belli da scegliere come casa. Qui abbiamo trovato un posto libero da inquinamento luminoso per tormire con la cometa Neowise a vegliare su di noi.

Nel silenzio totale e nel buio pesto cala il sipario su questa lunga giornata. Domani ci aspettano grandi emozioni.

GIORNO 3 – Omaggio ai caduti del D-Day

Dipartimento del Calvados. La giornata di oggi è dedicata al ricordo di ciò che successe sulle spiagge della Normandia. La iniziamo dal cimitero militare tedesco di La Cambe. Vi sono sepolti oltre 20000 soldati in tombe segnate da lapidi a terra e nere croci di basalto.

Daniele è spiazzato, fatica un po’ a capire perché siamo qui, così partiamo per Omaha Beach, la spiaggia dove i combattimenti furono più cruenti. Pensate che vi morirono più di 3000 ragazzi solo nel primo giorno e solo da parte americana.

Parcheggiamo con il muso praticamente sulla spiaggia (N49.367804, W0.869901). Le dimensioni e la totale assenza di ripari rendono chiaro il motivo di una carneficina di tale portata. Ora anche lui capisce. Se qualcuno si sta chiedendo se è opportuno inserire tappe del genere in un itinerario in Bretagna e Normandia con i bambini, la risposta è assolutamente sì. Ne avevamo già parlato in occasione della visita alla casa di Anna Frank in Olanda. Trovate la nostra esperienza e le nostre riflessioni in merito qui.

Dopo un bel giro in bici lungo la spiaggia ci dirigiamo verso il cimitero militare americano nella vicina Colleville-sur-Mer. Qui giacciono le salme di circa 9000 soldati americani e la vista delle croci bianche perfettamente allineate toglie il fiato. L’accesso è gratuito e c’è la possibilità di visitare un piccolo museo presso il centro visitatori.

La visita è intima. Le sensazioni forti. Magari ne pareremo in un articolo apposito.

All’uscita approfittiamo per togliere i sandali ed andare a bagnare i piedi nell’Atlantico. Mangiamo cena godendoci il tramonto che scende su Omaha Beach. L’esperienza è talmente mozzafiato da valere l’intero viaggio e ce l’abbiamo proprio fuori dai finestrini del camper parcheggiato lungo la spiaggia (più o meno qui 49.372211, W0.884012).

Giunta la notte crolliamo esausti rapiti dai colori del cielo visti dalla sky window del camper. Non ci sono parole.

Bretagna e Normandia in camper Cimitero AmericanoGIORNO 4 – Mont Saint-Michel, di maree e stelle comete

Sarebbe bello poterci inoltrare nella Manche fino a Cherburg e La Hague. Zone dove la natura è potente. Il faro di Cap de La Hague ci chiama. Potremmo anche passare per Sainte-Mère-Eglise, il primo comune francese liberato dai tedeschi, reso famoso anche da uno degli episodi più noti dello sbarco accaduto al soldato John Steele, rimasto appeso al campanile della chiesa con il suo paracadute.

Purtroppo il tempo è tiranno. Abbiamo tappe che non vogliamo saltare più avanti e dobbiamo fare delle scelte.

Entriamo comunque nel dipartimento della Manica ma puntiamo diretti verso Mont Saint-Michel. Uno dei luoghi più famosi e visitati di Francia: chiunque passa per la Bretagna e la Normandia, in camper o no, passa di qui.

Parcheggiamo il camper nel parcheggio a pagamento obbligatorio (Euro 17.8 per 24h in alta stagione, 12€ in bassa, disponibile un’area di carico e scarico gratuita in prossimità del vicino campeggio).

L’abbazia è imponente ed imperdibile, il panorama mozzafiato. Siamo stati così fortunati da avere marea favorevole così da poter vedere, nello stesso giorno, il sacro monte sia “all’asciutto” che circondato dall’acqua ed accompagnato dalla cometa Neowise nella notte. Esperienza pazzesca!

Mont Saint-Michel è così bella da essere stata definita “la rappresentazione in terra della Gerusalemme Celeste”, devo dire altro?

Dormiamo nel medesimo posteggio e lo abbandoniamo la mattina successiva prima che scadano le 24 ore di sosta concessa. Si cambia dipartimento: passiamo nel Ille-et-Vilaine.

Bretagna e Normandia in camper Mont Saint MichelGIORNO 5 – A Fougères il castello medioevale più grande d’Europa

La quinta tappa del nostro viaggio in Normandia e Bretagna in camper con i bambini ci porta a Fougères per visitare il castello medioevale più grande d’Europa. Una fortezza con oltre mille anni di storia caratterizzata da ben tre cinte difensive concentriche protette da merletti, caditoie da cui lanciare pietre, sostanze bollenti o altro su eventuali assalitori e torri all’interno delle quali era anche possibile rifugiarsi.

Il piccolo bisonte corre ovunque come un invasato e bombarda chiunque, compreso il nostro camper parcheggiato poco distante.

Il biglietto di ingresso costa 9 Euro (bambini gratis) e comprende anche l’audioguida in italiano. La fortezza è davvero grande e camminare sulle mura di cinta permette di immedesimarsi nei difensori del castello contro terribili nemici.

Terminata la visita al castello facciamo una passeggiata per il quartiere medioevale ottimamente conservato ai piedi del castello con la chiesa di Saint-Sulpice e la sua caratteristica volta di legno. Poi saliamo nella città alta.

Per concludere la giornata, siccome questa tappa segna il nostro passaggio dalla Normandia alla Bretagna, anziché cenare in camper, ci concediamo una specialità bretone: galette complete (ovvero una crepe salata con formaggio, prosciutto e uovo) accompagnata da una coppa di sidro per sentirci anche un po’ Asterix.

La notte la passiamo nel parcheggio gratuito (con carico e scarico) dove abbiamo lasciato il camper questa mattina, ad appena 400 metri dal castello in posizione super strategica! (Aire de Camping Car, 66 Boulevard Jacques Faucheux).

Bretagna e Normandia in camper Castello di FougeresGIORNO 6 – Le ostriche di Cancale

Senza cambiare dipartimento, oggi tappa a Cancale, nelle vicinanze di Saint-Malo. Parcheggiamo lungo la strada in una zona e gratuita (N48.677013, W1.847948).

Percorriamo il Chemin de Ronde, un sentiero lungo la costa fino a raggiungere il porto di questa località rinomata per le ostriche ed, in lontananza, riusciamo anche a vedere Mont Saint-Michel dove siamo stati un paio di giorni fa.

Facciamo una passeggiata sul lungomare e poi, alle bancarelle del porto, assaggiamo anche noi le famose ostriche. Paghiamo 8.5 € un piatto da 12 ostriche con mezzo limone. E’ la prima volta che mangiamo le ostriche, quindi non sappiamo dire se davvero sono più buone delle altre, sicuramente erano buone ed anche il piccolo bisonte ne ha mangiate due senza battere ciglio. Però, il giorno successivo, ha dovuto ammettere che non gli sono piaciute molto.

La mattinata è stata funestata da una fastidiosa pioggerella e da vento forte per cui, per pranzo, torniamo al camper. Dopo poco ci raggiunge il diluvio universale. Dobbiamo a malincuore abbandonare i piani per il resto della giornata.

Ci troviamo un bel campeggino nelle vicinanze dove possiamo attaccarci alla rete elettrica (campeggio municipale Les Etangs di La Richardais, 19.4 €/giorno per due adulti, un bambino ed elettricità). Facciamo una bella doccia calda, cena e nanna. Sperando nel bel tempo domani: abbiamo un’altra visita interessante in programma.

Bretagna e Normandia in camper CancaleGIORNO 7 – Saint-Malo e Dinard a caccia di corsari e di Pablo Picasso

Oggi è il terzo giorno nel dipartimento Ille-et-Vilaine e visitiamo niente popò di meno che la città dei corsari! Il piccolo bisonte non vedeva l’ora: ha sempre voluto essere un pirata ma, per oggi, essere un corsaro sembra accettabile.

A differenza degli edifici medievali dei giorni scorsi, Saint-Malo è tutta settecentesca e, ad accoglierci, troviamo due velieri, uno dei quali è proprio una fregata corsara del ‘700 ed è visitabile.

Saliamo sulle mura e le percorriamo quasi interamente godendoci lo splendido panorama sulle isolette della baia.

Poi abbandoniamo i bastioni per un giro nel centro storico diretti alla cattedrale dove una targa sul pavimento ricorda l’esploratore Cartier che da qui partì e scoprì il Canada.

Dopo aver dato fondo ai nostri averi con i souvenir diamo nuovamente una controllata dai bastioni: la marea è scesa! Così attraversiamo verso l’isola di Grand Bè (ora raggiungibile a piedi) dove si trova la tomba di Chateaubriand, il “grande incantatore” fondatore del romanticismo francese.

A fine giornata torniamo al camper, attraversiamo la baia e ci rechiamo a Dinard dove parcheggiamo gratuitamente lungo la plage du prieurè (3 Avenue de la Vicomte, non penso si possa sostare per la notte). Mangiamo cena con la vista stupenda della piccola baia con le barchette ancorate alle boe ma adagiate sulla sabbia del fondo per via della bassa marea. Il tempo di cenare e la marea è risalita; ora le barche ondeggiano placide nella baia sull’altro lato della quale si staglia Saint-Malo con le mura illuminate.

Anche questa sera fuori dalle nostre finestre una vista da togliere il fiato.

Nell’aria fresca della sera facciamo una passeggiata fino alla rinomata Plage de l’Écluse, la spiaggia dove Picasso ha dipinto alcuni capolavori. Ci aspettiamo ville in stile liberty, ripari in legno e tende a strisce bianche ed azzurre per riparare dal vento le bagnanti dell’alta società. Aspettative purtroppo pesantemente deluse: qualche villa è effettivamente presente sui promontori ai lati della baia ma, per il resto, solo un orribile casinò in cemento.

Per la notte torniamo nel campeggio municipale Les Etangs di La Richardais dove siamo stati già la notte scorsa.

Bretagna e Normandia in camper Saint-MaloGIORNO 8 – Dinan ovvero il medioevo tra terra e mare

Stiamo battendo le coste della Francia del nord da ormai una settimana e ci addentriamo nel dipartimento Côtes-d’Armor il cui nome anticipa romantiche coste in granito rosa, città piene di carattere e natura incontaminata.

Il nostro assaggio di queste zone parte da Dinan, la città medioevale più grande e ben conservata di tutta la Bretagna anche se qualcuno sostiene che lo sia di tutta la Francia.

Proprio accanto al vecchio porto sulla Rance c’è un bel parcheggio riservato ai camper a pochi passi dall’abitato (a pagamento, prima mezz’ora gratuita, noi abbiamo speso 6,20€ per stare fino a dopo cena).

Percorriamo un pezzo delle mura fino a giungere al castello che ospita il museo cittadino. Da qui ci addentriamo nel cuore del centro storico costellato di case a graticcio. Raggiungiamo la torre dell’orologio, simbolo di Dinan, ma non riusciamo a salire causa chiusura settimanale (lunedì).

Giungiamo fino alla chiesa di Saint-Malo e scendiamo fino al porto passando, tra case a graticcio, per la ripida Rue de Jerzual. L’antica strada di accesso alla città che strabordava di botteghe di tessitori e conciatori ora è un susseguirsi di gallerie d’arte, soffiatori di vetro e botteghe di scultori.

La vista sul porto turistico sulla Ranche è una di quelle che si ricordano per parecchio tempo. Passeggiare lungo le rive è super romantico. Ci sediamo su una panchina per rilassarci un attimo e godere la vista.

Nel girare la Bretagna e la Normandia in camper abbiamo fortemente voluto passare di qui e dobbiamo proprio dire che questo viaggio ci sta riempiendo il cuore oltre che gli occhi. Torneremo. Ah, se torneremo!

Pero ora però, più prosaicamente, torniamo al camper; cena e poi via: domani saremo a Cap Fréhel, ci portiamo già nelle vicinanze e dormiamo nell’area di sosta di Plevenon (N48.65595085690129, W2.3283988830868396). Molto carina e tranquilla, gratuita con wifi gratuito e possibilità di carico e scarico (5€ con gettoni da acquistare in comune).

Bretagna e Normandia in camper DinanGIORNO 9 – Fort-La-Latte e Cap Fréhel, un faro sferzato dal vento

Oggi della Côtes-d’Amor vogliamo abbracciare la natura, esplorandola con camminate in posti con vista mozzafiato. Ci dirigiamo verso Fort-La-Latte e prendiamo il sentiero che collega il forte con il vicino Cap Fréhel dove si trova l’omonimo faro.

Il trekking si svolge interamente sul bordo della scogliera a picco sul mare, il sentiero è semplice e percorribile da tutti ma con una vista spett… da togliere il… No, basta, non ve lo dico più, tanto l’avete già capito che qui il problema più grosso è non lasciar cadere la mascella per terra ad ogni passo.

Arrivati a Cap Fréhel saliamo in cima al faro e ci ritroviamo sferzati dal vento che ci ricorda chi comanda qui.

Tornati al forte lo visitiamo quasi da soli: la maggior parte dei visitatori è già andata via. È arroccato sulle rocce a picco sul mare, cinto da due ordini di mura con ponte levatoio. All’interno un piccolo abitato di proprietà privata (è visitabile ma, ovviamente, non la residenza dei proprietari).

La vista dal tetto del mastio centrale lascia senza parole (vabbè, l’ho detto lo stesso, non ho resistito). Ve la lascio immaginare. Anzi no, non immaginatela. Veniteci e basta.

Tornati al camper ci concediamo una bella doccia calda, mangiamo cena e passiamo la notte nella stessa area di sosta di ieri a Plevenon.

Bretagna e Normandia in camper Cap Frehel
L’antico faro di Cap Frehel visto dalla cima del faro attuale

GIORNO 10 – Troveremo Obelix a Carnac?

Da oggi il nostro viaggio cambia caratteristiche: saltiamo la costa nord ed il Finisterre con grande rammarico ma ormai la vacanza è agli sgoccioli e vogliamo dare un’ulteriore respiro a questo viaggio che ci ha già dato tanto.

Ci dirigiamo così nel dipartimento Morbihan, verso il sito megalitico di Carnac per ammirare da vicino i famosi allineamenti di menhir ed aggiungere un tocco di mistero alle emozioni di questo viaggio.

Il sito di Carnac è molto famoso per la quantità di menhir allineati (oltre 3000) il più grosso dei quali alto ben 6 metri. Percorriamo l’intero perimetro del sito ed il piccolo bisonte fantastica sui misteri della sua costruzione e su Obelix che se li portava a spalle. Per concludere la giornata parcheggiamo strategicamente per una cena con vista sui menhir, per poi spostarci verso Lorient ed essere già sul posto domani mattina.

Bretagna e Normandia in camper CarnacGIORNO 11 – Lorient e la base segreta degli U-Boat

Dipartimento del Morbihan. È il momento della curiosità tecnologica/scientifica che sempre cerchiamo di inserire nei nostri viaggi.

A Lorient ci sono un paio di “cosette” interessanti: una base-bunker segreta per sommergibili tedeschi U-Boat ed un simulatore per l’addestramento dei sommergibilisti. Ciò che le rende uniche al mondo è che la base degli U-Boat è completamente “a secco”, costituita da enormi bunker che potevano ospitare decine di sommergibili che venivano tirati in secco. Detto così non sembra un granché. Bisogna vederlo. Indubbiamente il meglio che la tecnologia dell’epoca consentisse. Una fortezza indistruttibile.

In questa base i tedeschi crearono la prima scuola al mondo per sommergibilisti e vi installarono un macchinario che simulava un battello affondato dal quale i marinai dovevano imparare a scappare. Il macchinario originale è ancora visitabile!

Sono visitabili anche il sommergibile Flore, un battello francese del periodo della guerra fredda ed il museo della vela, un piccolo museo interattivo dove i bambini possono familiarizzare con l’andare a vela (Daniele ha subito notato la somiglianza tra cabine delle imbarcazioni ed arredamento del camper. E per un pelo finiva decapitato da un boma ma questo è un altro discorso…).

Secondo noi anche questa è una tappa imprescindibile in un viaggio in Bretagna e Normandia con bambini: perfetto per tutte le fasce d’età.

Abbiamo parcheggiato il camper proprio fuori dal perimetro della base (qui N47.732187, W3.379241), accanto ad un parco giochi, in un parcheggio gratuito a bordo strada. Brutto ma strategico per essere pronti al mattino presto.

Bretagna e Normandia in camper Lorient
Un bunker per U-Boat

GIORNO 12 – Vannes città di charme

Terzo ed ultimo giorno nel Morbihan. La nostra vacanza è ormai agli sgoccioli e non abbiamo più tempo di inoltrarci nella valle della Loira per vedere almeno uno dei famosi castelli come avremmo voluto. Decidiamo, così, di prendercela comoda e di muoverci verso Vannes, una tra le tante città del circuito “città di charme” francesi.

Vannes ci offre il suo bel centro storico nel quale perderci volentieri alla ricerca di ottime quiche. Saliamo sulle mura, scendiamo nel bellissimo giardino perfettamente curato che si trova ai piedi e, proprio lì, ci fermiamo per un picnic. Poi scendiamo verso il porto che si affaccia su una baia enorme e molto rinomata, ci dicono sia circondata da belle spiagge ma decidiamo di non andarci perché vogliamo anticipare la partenza per il ritorno: chiunque abbia esperienza di viaggi con bambini sa che dobbiamo avere il tempo per derattizzare opportunamente il camper prima di riconsegnarlo.

Qualche altro giretto alla ricerca di scorci carini e, di ritorno al nostro potente mezzo, decidiamo di muoverci già per qualche ora verso casa, trovare una sosta, fare una doccia, carico e scarico, cena e poi nanna per prepararci ai due giorni di viaggio che ci attendono per il ritorno.

Bretagna e Normandia in camper VannesQuesto itinerario di due settimana in Bretagna e Normandia in camper adatto anche i bambini finisce qui ma noi abbiamo ancora un paio di giorni per goderci l’esperienza dell’abitar viaggiando. In realtà, se uno guidasse senza fermarsi e facesse tutta autostrada, forse ne basterebbe solo uno ma noi non siamo votati al martirio ed il bello del camper è anche questo.

Così ci fermiamo in un paesino qualsiasi in mezzo al nulla in cima ad una collinetta con una bella vista ed un parco giochi. Il mattino successivo compro qualche croissant ed un paio di baguette per concludere il viaggio in bellezza e si riparte.

Bretagna e Normandia in camper – Il ritorno verso casa

Alla fine l’idea di anticipare la partenza si è rivelata provvidenziale perché lungo la strada, mentre ci apprestiamo a salire sulle montagne per varcare il confine di Stato, ci sorprende il fortunale. Piove talmente forte da rendere pericolosa la prosecuzione, così ci fermiamo ed approfittiamo per pranzare. Appena il diluvio si calma un po’ ripartiamo e, poco dopo, per fortuna smette.

Tuttavia procediamo comunque a rilento: per salire fino a Briancon e raggiungere il confine ci sono circa 250 km di ripida, stretta e trafficata strada di montagna. Così, anziché alle 17:30 come previsto, arriviamo a casa alle 21 distrutti. Facciamo cena, mettiamo a letto Daniele ed iniziamo a scaricare e pulire il mezzo.

Anche in questo caso il diluvio ci sorprende e rende difficili le operazioni dato che, ogni volta che si entra e si esce, si portano dentro acqua e fango. Alle 2 di mattina, comunque, Luigi ha di nuovo un aspetto presentabile.

Quattro ore di sonno ed alle 6 suona la sveglia. Dobbiamo portare Daniele dai nonni: non ne vuole sapere di separarsi da Luigi e prevediamo una scena madre al momento del distacco. Poi affrontiamo le due ore di strada fino a Treiso (CN) dove, ufficialmente, il nostro viaggio terminerà.

Scrivo quest’ultima pagina di diario a distanza di sei mesi ed ormai abbiamo ben presente ciò che ci ha lasciato questo viaggio: l’emozione di toccare la storia con mano, dalla preistoria del sito megalitico di Carnac alla storia contemporanea con le spiagge dello sbarco in Normandia e la base per U-boat di Lorient passando per il medioevo ed il ‘7-800. Lo stupore di fronte alla potenza della natura, alle scogliere ed ai fari a picco sul mare, alle maree profondissime, alla cometa Neowise appollaiata tra le stelle proprio accanto a Mont Saint-Michel. Ma anche la strana sensazione di sentirci dire, praticamente ovunque, “Siete i primi italiani che vediamo quest’anno”.

Ci rimane anche il senso di totale libertà ed assenza di stress che il viaggiare in camper ti regala. Con tutta la casa che ti segue e ti consente di non prenotare niente, di non avere vincoli di orario o mete prefissate e di cambiare itinerario quante volte si vuole ed in qualsiasi momento.

Per di più abbiamo viaggiato con Luigi (così l’ha battezzato il piccolo bisonte, il motivo l’abbiamo raccontato qui), un fantastico semintegrale McLouis MC4 860 configurato ottimamente e con diversi accessori forniti dal nostro noleggiatore per rendere l’esperienza ancora più piacevole.

Per viaggiare al tempo del covid, il camper si è rivelato veramente la soluzione più sicura ed ottimale, consentendo di essere indipendenti in tutto, compresi bagno, doccia e cucina.

Lasciamo Luigi con la lacrimuccia ma con la certezza che sarà solo un arrivederci!

WHERE DO WE GO NEXT?

EDIT: Ed infatti, ad un anno di distanza, siamo partiti nuovamente in camper (anche se abbiamo dovuto lasciare a malincuore Luigi). Qui trovate il nostro bellissimo viaggio in Friuli in camper in famiglia!

8 Risposte a “Due settimane in Bretagna e Normandia in camper con bambini”

  1. Complimenti per l’ottimo resocontò! Mi sono emozionata leggendoti. Noi stiamo programmando il nostro primo viaggio in camper e mi sa che prenderò spunto dal tuo fantastico racconto. Ti dirò, sono comunque un po’ preoccupata 😉

    1. Immagino le preoccupazioni. Anche noi le avevamo. Purtroppo il periodo non è il massimo. Però ti posso garantire che il viaggio è stato bellissimo ed il camper garantisce la massima sicurezza.

  2. Un itinerario che ho fatto in parte ma in macchina, non ricordavo il prezzo del traforo del Monte Bianco e nemmeno sapevo che dipendeva dall’altezza del camper. Bellissime foto e esperienza straordinaria, complimenti

    1. Grazie mille! Eh sì, più il mezzo è grosso e più il prezzo diventa caro e sale davvero di parecchio purtroppo.

  3. Bellissimo il tuo itinerario, che include tutto quello che un grande viaggio deve avere: storia, cultura e buona cucina! Tra le varie tappe, nel mio cuore da tempo Mont Saint-Michel, che spero di riuscire presto a visitare!

    1. Mont Saint-Michel è veramente spettacolare e poi noi abbiamo avuto la grande fortuna di poterla vedere con la cometa in cielo. Un’esperienza che vale il viaggio! Ma tutto il resto non è stato da meno.

    1. E’ stata una vacanza bellissima e super sicura dal punto di vista del covid avendo viaggiato in camper. Se vi servono info chiedete pure.

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